Sofonisba Anguissola
e
Lavinia Fontana
al Prado di Madrid

Artribune
28/10/2019

Il Museo del Prado celebra Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana, due pioniere nella storia dell’arte al femminile. Un’altra mostra da non perdere nell’anno del Bicentenario del grande museo, con straordinari prestiti italiani.
La pittura narra storie affascinanti. Due pittrici italiane del secondo Cinquecento sono le protagoniste del bellissimo racconto che il Museo del Prado ha intessuto in occasione del Bicentenario, per colmare una lacuna comune a quasi tutte le pinacoteche del mondo: la scarsa visibilità delle donne nella storia dell’arte del passato.
Sofonisba Anguissola (Cremona, 1535 ‒ Palermo, 1625) e Lavinia Fontana (Bologna, 1552 ‒ Roma, 1614) sono senz’altro fra le prime donne che si dedicarono alla pittura in maniera professionale, ciascuna infrangendo a modo suo lo stereotipo sociale della creatività al femminile, secondo i canoni dell’epoca. Non dipinsero cioè nature morte, piccoli quadretti votivi o paesaggi idilliaci, da amateur, ma si dedicarono entrambe ad autoritratti e ritratti di personaggi celebri, ispirate scene sacre e, nel caso di Lavinia, anche sensualissimi nudi femminili a tema mitologico. Il mito di Sofonisba Anguissola, artista raffinata della piccola nobiltà cremonese, e la fama di Lavinia Fontana, figlia d’arte e prima donna a creare un proprio atelier di pittura, sono perdurati a lungo nel tempo. Entrambe attraverso la pittura rivendicarono il ruolo di intellettuali umaniste, dedite all’arte come forma di conoscenza.